Il contributo di Daniela Guarnotta Carrano

da Daniela Guarnotta Carrano 

 Quasi 30 anni fa, dopo la morte di mia madre, mi sono recata presso la sua casa a Milano per fare ordine su cosa dovessi tenere di ricordo o eliminare. Triste cosa .... attraverso oggetti inanimati torna il film di tutta la vita , i ricordi, i patimenti , le gioie e il tempo che non vivrai più. Nei cassetti si racchiude la vita attraverso lettere, fotografie, e documenti. 

 Tra questi ho ritrovato pezzi di storia riconducibili alla famiglia di mio padre. 

 Il nonno paterno Arturo era noto a tutti noi della famiglia come antifascista. Egli visse la Resistenza Milanese in modo attivo partecipando alla Liberazione in qualità di componente del C.L.N. Tra i vari documenti vi erano fotocopie di lettere che testimoniavano la presenza di figure leggendarie della storia, da Riccardo Lombardi, Sandro Pertini, a monsignor Montini, arcivescovo di Milano, poi diventato papa Paolo VI. 

 È stato emozionante per me vissuta partecipando politicamente alla Milano degli anni 70/80, nella leggenda dell'antifascismo e militante convinta, rivivere attraverso i documenti ritrovati in un cassetto momenti di quell'atroce battaglia tra oppressione e libertà. 

 Per concludere segnalo un curioso attestato di benemerenza ricevuto da mio nonno Arturo nel novembre 1946 per essere stato rinchiuso 1 mese nel carcere di Como nel 1944 dopo essere stato arrestato a Bellano. L'attestato: una nota della Questura, sempre del '44, in cui si proibiva di entrare, dopo la scarcerazione, nella provincia di Como poichè ritenuto persona pericolosa. 

 La storia è stata cambiata, rimane il coraggio di chi ne è stato protagonista.

 





Nel documento di diffida dal transitare nella provincia di Como dove si precisano due cose:

1) la data del 1946 sta a significare che nonno Arturo era in possesso di tale scritto in qualità di "benemerenza" . Insomma la carcerazione per i motivi lì esposti erano una sorta di "vanto/lasciapassare"

2) condivise quella carcerazione con Sandro Pertini . Questo lo testimonio io stessa perchè tutte le volte che poteva me lo raccontava (ed inoltre conobbi io stessa sia Pertini che Lombardi ma quella fu un'altra storia) .