venerdì 27 giugno 2014, ore 18:00 - GIANNA E NERI: IL DOVERE DI UN RICORDO

“... perciò non mi stupisce che ignoriate il mio dolore... 
tenetevi la gloria... 
io mi tengo l'amore...”
PROGRAMMA

ore 18:00 presso Imbarcadero a Moltrasio
# ritrovo e partenza di una delegazione in barca verso il Pizzo di Cernobbio, dove verrà deposta nel lago una corona di fiori in memoria di Giuseppina Tuissi “Gianna”, staffetta partigiana, e del suo compagno Luigi Canali “Neri”, comandante della 52° Brigata Garibaldi, protagonisti della lotta di liberazione dal fascismo

# ricordo di Gianna e Neri a cura dello storico Giorgio Cavalleri, autore di “Ombre sul lago”

ore 19:30 presso Cooperativa Moltrasina
# cena conviviale: costo € 15,00 con prenotazione obbligatoria: 031-290316 o 366/3123966

# ore 21.00 circa Narrazione e canzoni con Filippo Andreani e Roberta Cairoli presentano “La Storia Sbagliata”

A cura Circolo Arci “Settima Generazione” e Istituto di Storia Contemporanea “Pier Amato Perretta”




IL DOVERE DI UN RICORDO
Giuseppina Tuissi sparì per sempre il 23 giugno del 1945. Quella sera una motocicletta con tre persone a bordo fu vista fermarsi dalle parti del Pizzo di Cernobbio: si udirono urla, uno sparo, un tonfo. Il lago non restituì mai il suo corpo, ma è così che giunse a termine la vita di “Gianna”, protagonista della Resistenza comasca e della bella e tormentata storia d’amore che unì per sempre il suo nome a quello di Luigi Canali, il Capitano Neri, comandante partigiano della 52° Brigata Garibaldi e vicecomandante del Raggruppamento Divisioni D’Assalto Garibaldine Lombarde del Comasco e della Bassa Valtellina, scomparso a sua volta il 7 maggio del 1945.
I responsabili non furono mai individuati con certezza, ma la verità storica dice che si trattò di alcuni loro compagni che avevano partecipato alla stessa lotta di Liberazione.
Noi siamo cresciuti nella stima, nell’affetto e nel mito della Resistenza, una delle poche pagine gloriose della Storia italiana, e dei suoi protagonisti, i partigiani. In particolare, i partigiani delle Brigate Garibaldi, che della Resistenza sono stati la struttura portante. A ogni grande storia appartengono anche gli errori, e l’uccisione di Giuseppina Tuissi e di Luigi Canali è stata un drammatico errore. 
Il Neri e la Gianna furono partigiani comunisti, riconosciuti dalla Commissione istituita nel Dopoguerra, e alla causa della Resistenza sacrificarono le loro giovani vite: subirono un'imboscata, furono incarcerati e torturati dai fascisti; il capitano Neri riuscì a fuggire, ma nel frattempo furono sottoposti a un processo da un tribunale di guerra garibaldino che li condannò a morte sulla base di sospetti di collusione con il nemico, mai confermati dalle vicende successive. Latitanti, vennero reintegrati nella 52° Brigata Garibaldi a cui appartenevano, prendendo parte attiva alla cattura di Mussolini e dei gerarchi fascisti che stavano fuggendo all’estero con l’ oro di Dongo. 
Nella loro vicenda sono rintracciabili elementi importanti su cui soffermarsi a riflettere: il diritto all'eterodossia e alla libertà di pensiero, il diritto a vivere con passione una storia d’amore anche in condizioni estreme e precarie, il diritto a qualche istante di umana debolezza sotto tortura, dentro una lotta durissima grazie alla quale si stava scrivendo la Storia. Per noi rimangono fulgide figure morali da cui prendere esempio e da ricordare, sia per quello che contribuirono fortemente a costruire, sia perché non poterono goderne che per pochi istanti quando si realizzò: il coronamento della lotta partigiana, la sconfitta del regime fascista, la speranza concreta della nascita di una nuova Italia.
“Gianna” era una donna giovanissima, già provata dal dolore della perdita del fidanzato gappista Gianni Alippi, ucciso dai fascisti in via Tibaldi a Milano, perdita che non aveva però inciso sulla determinazione nel continuare una lotta ardua, faticosa, sofferente ma anche entusiasmante, unendo le ragioni del cuore a quelle della guerriglia con intelligenza e coraggio.
Quanto avrebbe potuto offrire una giovane donna come lei alla costruzione di un futuro di pace in cui si abbia diritto a vivere i propri sentimenti alla luce del sole?
Poiché questo diritto le venne strappato, noi pensiamo che le si debba almeno una sorta di monumento costruito nei nostri cuori e nel nostro ricordo, un monumento simbolizzato da una corona di fiori deposta nelle acque di quel lago che fece da silenzioso sfondo alla sua vicenda commovente e drammatica. Un monumento collettivo e pubblico che renda omaggio a lei ed al suo compagno, sul cui luogo di sepoltura non si sa ancora nulla. 
Lo proponiamo quest’anno scegliendo la data di venerdì 27 giugno. Ci ritroveremo alle ore 18.00 all’imbarcadero di Moltrasio, da dove una delegazione si recherà in barca al Pizzo a deporre la corona nel lago, con una breve commemorazione storica. Poi ceneremo insieme alla Cooperativa Moltrasina, con un concerto di Filippo Andreani che alla vicenda del Neri e della Gianna ha dedicato il suo lavoro “La storia sbagliata”, consentendo che musica e poesia ne suggellino il ricordo.
Con la presente intendiamo proporre ad Associazioni e a singole persone l'adesione alla nostra iniziativa.

(Sandro “Sench” Bianchi, Cecco Bellosi e Lella Greppi, per il Circolo Arci “Settima Generazione”)